È in linea con:

la strategia cloud nazionale annunciato a metà maggio 2021 dal Ministero dell'Economia, delle Finanze e del Recupero, dal Ministero della Trasformazione e della Funzione Pubblica e dalla Segreteria di Stato per la Transizione Digitale e le Comunicazioni Elettroniche; lo sviluppo dello schema di certificazione europeo relativo ai fornitori di servizi cloud, e più in particolare per il livello "alto" di certificazione per il quale la Francia chiede l'equivalenza con SecNumCloud.

I contributi principali sono:

chiarimento dei criteri di immunità dalle leggi extracomunitarie, al di là dei requisiti di localizzazione esistenti, attraverso requisiti tecnici volti a limitare l'accesso all'infrastruttura tecnica del servizio da parte di terzi e trasferimenti incontrollati e specifici requisiti legali relativi al fornitore del servizio e ai suoi collegamenti con i terzi. Questi criteri legali sono stati elaborati in stretta collaborazione con la Direzione Generale per le Imprese (DGE); l'implementazione di test di intrusione durante tutto il ciclo di vita della qualificazione SecNumCloud.

Tale revisione tiene conto anche delle attività di tipo CaaS (Contenitore come servizio) nonché i riscontri delle prime valutazioni.

osservazioni,